Chiesa di San Sebastiano
Città: Caltanissetta
Categoria: Chiese
La Chiesa di San Sebastiano, con la sua facciata ottocentesca, restaurata di recente e ricca di statue, colonne dai ricchi capitelli, bifore, aveva in origine una posizione diversa, così come diversa era la facciata stessa.
L'edificio domina la bellissima piazza Garibaldi, assieme alla Cattedrale, che è posta di fronte. Eretta, secondo la tradizione, nell'500 come omaggio della popolazione a San Sebastiano per la liberazione della città dal flagello della peste bubbonica, la chiesa subì, nel corso dei secoli diversi, ridimensionamenti e restauri, tanto all'interno quanto all'esterno.
Nel 1653 il pittore Natale Russo restaurò i quadri della Madonna di San Gregorio e la Circoncisione. La chiesa antica era dotata di quattro altari laterali, due per lato; entrando a sinistra il primo quadro era quello di San Gregorio Papa seguito da quello della Vergine dei Congregati, a destra era collocato il terzo dipinto, la Circoncisione, il quarto altare rimaneva vuoto.
Nel 1664 venne demolita e nel 1673 iniziarono i lavori per ricostruirla. La nuova facciata, ricca di elementi architettonici ed estremamente eterogenea dal punto di vista stilistico, risale alla prima metà dell'Ottocento e venne realizzata su disegno dell'architetto Pasquale Saetta. E' stata restaurata di recente All'interno del tempio si conserva una statua lignea del sec. XVII, raffigurante San Sebastiano. Nel 1874 viene allargata la Via Reclusorio (oggi via Palermo) e la chiesa perde alcune delle sue botteghe laterali. Quattro anni dopo, grazie all'arch. Alfonso Barbera, inizia all'interno un generale restauro.
La facciata è stata progettata dall'architetto Pasquale Saetta sul finire dell'ottocento, è arricchita da colonne appartenenti a tutti e tre gli ordini classici: nella parte inferiore le doriche, al centro le ioniche ed in cima le corinzie. Vi sono inoltre bifore (è un tipo di finestra divisa verticalmente in due aperture, separate da una piccola colonna su cui poggiano due archi, a tutto sesto o acuti), e nicchie in cui sono collocate alcune statue dello scultore Biancardi.
Le sculture della parte centrale rappresentano i santi Pietro e Paolo, mentre nella fascia superiore si può ammirare San Sebastiano trafitto dalle frecce, posta in memoria del suo Martirio. Sembra da alcune fonti che già dal 1525 nella chiesa ci fosse la sede della Confraternita di San Sebastiano, anche se fu istituita formalmente nel 1623 tramite Bolla papale. Questa era costituita prevalentemente da macellai, possedeva diverse rendite e le botteghe collaterali alla chiesa nelle quali era stato concesso dal Principe di Paternò la vendita di carne e l'esposizione delle merci.
Nel 1635 i Giurati della città, su richiesta della Duchessa Luisa Moncada, emanarono un bando che vietava la presenza di botteghe di carne sulla pubblica piazza e stabiliva che il luogo adatto sarebbe stato corso Umberto I. Su richiesta del notabile don Giuseppe di Forti fu possibile mantenere le botteghe a patto che la macellazione, l'esposizione e quindi la vendita avvenisse all'interno dell'esercizio commerciale. Nel 1664 questo accordo venne nuovamente cambiato, i Giurati offrirono un contributo di 40 onze per la ricostruzione della chiesa e concessero ai Rettori della Chiesa sei botteghe in via Palermo, con l'attuale Piazzetta Girgenti, prima chiamata Beccheria, proprio per definirne l'uso.
Questo avvenne perchè la presenza dei macellai, con la loro merce esposta all'esterno delle botteghe, alterava la sacralità delle quattro chiese: San Sebastinao, Santa Maria la Nova, il Carmine, San Paolino. Questa decisione spiega il fatto che in via Palermo ci fossero così tante botteghe di carne. Venne proibito a tutti i cittadini di vendere carne in altri luoghi eccezion fatta per Don Giuseppe Di Forti.
Naturalmente i Giurati si riservarono la possibilità di autorizzare la vendita di carne in altri luoghi, qualora fossero sopraggiunte altre necessità. Un recente restauro ha svelato una cripta sotterranea del 1726 (data posta su una croce all'ingresso della cripta) celata sotto il pavimento, dove avveniva l'antica tecnica dell'inumazione dei cadaveri, in uso fino all'entrata in vigore delle leggi napoleoniche che, con l'istituzione dei cimiteri pubblici, proibirono definitivamente le sepolture all'interno dei centri abitati. Gli uomini senza vita erano deposti sui colatoi per favorirne l'essiccazione.
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Indirizzo:Piazza Garibaldi
Lat/Long:37.489891 - 14.063014
Telefono:0934 581698